domenica 29 maggio 2011

Fare la birra con il kit e l'estratto

ACQUISTO DELL'ESTRATTO - Una volta reperito il vostro kit casalingo potrete incominciare a produrre birra artigianale. Come vi accennavamo, molti kit includono un primo barattolo di estratto di malto, ma nel caso in cui il vostro non ne fosse provvisto potete recarvi presso un'agricola specializzata o acquistarne uno su internet.

Nella sezione Link Birrai troverete un elenco dei migliori siti del settore dove acquistare il vostro estratto.

Di solito non c'è bisogno di comprare on-line. Molti negozi di enologia dispongono oramai anche dei prodotti più elementari da homebrewing. Per una lista dei negozi disponibili su Roma, potete consultare questo post.

Per la scelta dell'estratto non avete che da sbizzarrirvi fra una vasta gamma di marche e qualità. Scegliete lo stile che desiderate produrre (Lager, Pale Ale, Porter, etc.) e acquistate il relativo estratto. Attenzione perchè non tutti gli estratti hanno la stessa resa. Se da un estratto Lager si possono ottenere fino a 23 litri, per uno in stile Tripel si scende fra i 9 ed i 16 litri.

LA PREPARAZIONE - Come esempio, prenderemo il caso di un estratto da 1,8 Kg e resa 23 litri. Munitevi di un pentolone da 10 litri c.ca, una seconda pentola più piccola e stretta, mestolo, fermentatore, gorgogliatore ed estratto di malto.

Mettiamo a bollire 5-6 litri di acqua nel pentolone e, nella pentola più piccola, facciamo scaldare il barattolo di estratto in posizione capovolta. Nel frattempo, iniziamo a pulire e sanitizzare il fermentatore. Prepariamo una soluzione di metabisolfito (tre cucchiaini per litro d'acqua) o, in alternativa, di candeggina (un tappino circa per 10 litri d'acqua). La seconda soluzione è senz'altro più efficace ma va sciacquata con più cura per evitare che rimangano odori. Nel caso optiate per la soluzione di candeggina, lasciate l'attrezzatura in immersione per circa 20 minuti prima di risciacquare con acqua calda.

Quando l'acqua nella pentola grossa avrà iniziato a bollire, apriamo la latta e versiamo il contenuto nell'acqua bollente. Mescoliamo per bene utilizzando un mestolo sanitizzato e proseguiamo la bollitura per altri 10 minuti a fiamma moderata, per evitare di caramellizzare il mosto.

Su quest'ultimo punto ci sono varie scuole di pensiero. C'è chi sostiene l'inutilità della bollitura. L'estratto infatti dovrebbe già di per sè essere privo di contaminanti, in quanto sigillato all'interno della latta. La successiva aggiunta di acqua fredda, inoltre, lascia perplessi sull'effettiva utilità di questa prima fase di sterilizzazione. In ogni caso, lasciamo a voi la scelta.

Dopo aver bollito il mosto per una decina di minuti, possiamo versarlo nel fermentatore e aggiungere il resto dell'acqua fino alla quantità desiderata, nel nostro caso 23 litri. Controllate che la temperatura del mosto scenda attorno ai 20-22 gradi.

A questo punto, aggiungiamo lo zucchero nella quantità richiesta dalla ricetta che potrete trovare sulla confezione stessa dell'estratto. Prima di aggiungerlo sciogliamolo in un poco di acqua. Quindi mescoliamo vigorosamente il mosto con il mestolo sanitizzato per circa 5-10 minuti in modo da ossigenarlo il più possibile. Infine, aggiungiamo il lievito e mescoliamo.

Anche qui potete scegliere se inoculare il lievito direttamente dalla bustina o effettuare prima una re-idratazione. Quello che trovate nel kit, infatti, è lievito secco. Per re-idratarlo basta versarlo in un bicchiere di acqua tiepida (28-30°), preferibilmente già bollita, e lasciarlo riposare per 20 minuti.

Una volta inoculato il lievito, chiudiamo il fermentatore e inseriamo il gorgogliatore, riempiendolo per circa metà con soluzione sanitizzante o, per evitare che sostanze chimiche possano inavvertitamente finire nel fermentatore, gin o vodka.

In poche ore il nostro gorgogliatore inizierà a borbottare, segno che l'attività dei lieviti è in pieno svolgimento. Se questo non dovesse accadere, non spaventatevi. Potrebbe esserci una fuoriuscita di aria dal fermentatore, oppure la temperatura del mosto potrebbe essersi abbassata troppo. Potreste, infine, non aver ossigenato abbastanza il vostro mosto. In quest'ultimo caso, aprite il fermentatore e agitate vigorosamente con una paletta o schiummarola opportunamente sanitizzata.

In ogni caso, la formazione di schiuma sulla superficie del mosto dovrebbe essere un valido indizio che la fermentazione è partita.

Lasciate fermentare il vostro mosto fino a che la densità non avrà raggiunto il valore indicato sulla confezione, quindi procedete al travaso e all'imbottigliamento. Indicativamente il tempo necessario alla fermentazione è compreso tra i 7 e i 10 giorni, ma potrebbe impiegarci anche di meno.

Vedi anche
L'acquisto del kit 
Cominciare a produrre birra

martedì 24 maggio 2011

Birra da kit - L' acquisto del kit


Il primo passo per gettarsi nel mondo dell'homebrewing, è l'acquisto del kit, un set completo di tutto il necessario a birrificare. Ecco una piccola guida all'acquisto del kit per i neofiti.

Grazie al crescente successo riscosso dall'homebrewing in Italia, reperirlo oggi in commercio non è più così arduo. Negozi specializzati (a Roma vi segnaliamo il Domus Birrae di Via Cavour) e agricole illuminate dispongono ampiamente di tutto l'occorrente (per le agricole a Roma vedi La preparazione). In casi estremi, rimane sempre a disposizione la strada dell'acquisto on-line.

Ecco i migliori beershop online:

Solitamente, i prezzi di Mr-Malt sono di poco inferiori a quelli dei concorrenti, la varietà dei suoi prodotti è maggiore ed i tempi di spedizione sicuramente più brevi di Canevari. Se nessuna di queste opzioni vi convincesse, non trascurate Ebay. Si trovano talvolta gli stessi prodotto ad un prezzo ribassato, oppure liberi dalle spese di spedizione.

Il nostro consiglio è di non eccedere mai nella spesa la cifra di 75-85 euro. A suo tempo ci affidammo ad ebay, acquistando un kit della Coopers a 80 euro circa, spedizione ed estratto di malto compresi. Gli accessori sono naturalmente tutti di plastica, ed alcuni di questi (vedi asta da travaso o tappatrice) si ruppero nel primo anno di utilizzo. Il resto, a tre anni di distanza, ancora dura. Lasciateci dire "chi la dura la vince".

Prima di acquistare un kit, assicuratevi che contenga almeno: 1 fermentatore in plastica ed un secchio da travaso con relativi coperchi, un gorgogliatore, un rubinetto in plastica, un'asta da travaso, un densimetro, un termometro adesivo, una tappatrice, relative guarnizioni.

Meglio (ma non indispensabile) se al suo interno è presente anche la vostra prima latta di estratto di malto per mettervi immediatamente alla prova. In questo caso, considerate la questione dal versante economico. Una latta di estratto costa tra i 10 e i 18 euro: quanto andreste a risparmiare comprandola a parte?

Paletta di plastica, confezione di tappi, metabisolfito per sanitizzazione, dosatore per lo zucchero, sono infine dei veri optional. Alcuni kit economici potrebbero non contenerli, ma non temete. La schiummarola della cucina sostituisce egregiamente la paletta, i tappi hanno un prezzo irrisorio e sono facilmente reperibili, al posto del metabisolfito si può usare una soluzione di acqua e candeggina e, per quanto riguarda il dosatore, sinceramente, possiamo farne ampiamente a meno...

Vedi Anche  
La preparazione 

Cominciare a produrre birra artigianale


Cari amici di Birra degli Amici,
oggi entriamo nel vivo dell'argomento "homebrewing", letteralmente "birrificazione casalinga". Molti di voi, almeno spero, si staranno domandando: "posso produrre anch'io birra artigianale?" La risposta, ovviamente, è "si!!" e farlo è anche abbastanza semplice.  

Premettiamo innanzitutto che produrre birra casalinga per l'autoconsumo costituisce attività perfettamente legale. Per farlo esistono due diversi tecniche fra loro assai diverse per costo, tempo, attrezzatura e risultato finale: quella da "kit" e quella "all grain".
La prima è assai più economica, sia in termini di soldi che di tempo e spazio. La seconda richiede maggiore dispendio di risorse economiche, di tempo, di fantasia e di spazio, nonchè maggiori conoscenze ed esperienze.

KIT VS. ALL GRAIN: Caratteristiche e differenze - La tecnica da kit si basa sull'uso di un preparato industriale, l'estratto di malto, ragion per cui si parla spesso anche di "tecnica da estratto". Si tratta di un barattolo di latta contenente un concentrato di malto, facilmente reperibile nei beershop, sui siti internet specializzati (vedi Link Birrai) o nelle agricole minimamente fornite. Aggiungendo dell'acqua a questo concentrato si ottiene velocemente il mosto che, fermentato, diventerà birra (per info sul mosto vedi COS'E' LA BIRRA). 

Il metodo "all grain", invece, si basa sull'uso dei grani di malto. Questi devono essere macinati e cotti per ottenere un mosto che andrà filtrato, bollito e luppolato. Capite come un simile processo comporti attrezzature più complesse, tempi dilatati, maggiori incognite e rischi. Tuttavia, risulta anche quello in grado di restituire le maggiori soddifazioni, nonchè un prodotto che, se preparato correttamente, risulta qualitativamente migliore.

Esistono infine delle vie di mezzo, le tecniche E+G (estratto più grani) ma rimandiamo a post futuri l'ulteriore spiegazione. Se vi state avvicinando all'argomento per la prima volta, vi consigliamo vivamente di incominciare dalla tecnica da kit.


Vedi anche 
Acquisto del Kit

domenica 22 maggio 2011

Bir&Fud

Via Benedetta 23, Roma
06-5894016
www.birefud.blogspot.com

Birra TOTALE
Cucina
Locale

Inauguriamo la nostra sezione di recensioni parlando del Bir&Fud, birreria-pizzeria trasteverina che fa dell'esclusiva offerta di birra artigianale italiana uno dei suoi punti di forza. Il locale, informale, caldo e accogliente, è ben noto agli appassionati, segnalato dal Gambero Rosso, ragion per cui vi consiglio di prenotare con largo, larghissimo anticipo. Vi basti sapere che chiamando alle 5 e mezzo del pomeriggio ho trovato il locale già al completo. Mi è toccato aspettare all'esterno per circa un'ora, ma l'attesa è stata ampiamente ripagata.

L'offerta di birre spazia tra i più noti birrifici artigianali italiani: Birra del Borgo, Toccalmatto, Birrificio Italiano, Birrificio Rurale, Bi-Du e altri. Per accompagnare la calda serata abbiamo optato per due birre leggere, rinfrescanti e beverine: Enkir di Birra del Borgo e Seta di Birrificio Rurale. La prima è una birra prodotta con l'aggiunta di farro, chiara, dal corpo rotondo e leggermente frizzante, profumata e rinfrescante. La seconda è una blanche speziata con coriandolo e buccia d'arancia, più strutturata e aromatica della prima. Dissetanti e poco invasive, perfette per accompagnare i gustosi antipasti che costituiscono il vero punto di forza del locale.

Iniziamo dalle bruschette. La nostra scelta è ricaduta su quella ciauscolo e stracchino, deliziosa e saporita, e sulla "egregio avvocato", una vera sorpresa: carpaccio di manzo, pompodorini e guacamole. Abbinamento azzeccatissimo, fresco ed originale. Ogni bruschetta occupa da sola un piatto intero ed è già qualcosa in più di un antipasto. Proseguiamo con la pappa al pomodoro, baccalà, pinoli e uvetta: una fantastica e delicata rivisitazione della cucina romanesca. Passiamo quindi al tris di supplì al sapore di carbonara, amatriciana e gricia, assolutamente da provare.

Già sazi di antipasti, siamo riusciti a malapena a finire una capricciosa in due. Ottima anche la pizza, ma dopo una simile overture non poteva che sembrarci "banale".

Siamo usciti satolli, ma soprattutto soddisfatti e gratificati. Il conto è stato di 53 euro, poco più di 25 euro a persona. Più che onesto per prodotti freschissimi e di ottima qualità.

sabato 21 maggio 2011

LA BIRRA


Lo scopo di questo blog non è soltanto di far conoscere la nostra attività ma di permettere a chiunque si avvicini per la prima volta al mondo della birra artigianale di approfondirne la conoscenza. Non ci rivolgiamo soltanto agli esperti degustatori ma anche a chi, abituato al classico "pizza e Peroni", abbia deciso di andare oltre e provare qualcosa di nuovo. Per questo vogliamo iniziare il nostro viaggio nell'universo birraio dalle basi. Che cosa è la birra? Come viene prodotta?

Lavorando in un pub, mi capita spesso di sentire frasi del tipo: "ce l'avete la birra non fermentata?" Oppure: "in questa birra c'è troppo malto!" Se a questo punto non avete fatto un balzo sulla sedia, il seguente post è dedicato a voi!

La birra è prodotta a partire dai cereali. Ognuno di essi può essere utilizzato nel processo produttivo: frumento, avena, farro, riso etc. Il cereale più usato è l'ORZO. Talvolta, in quantità ridotte, i cereali possono essere utilizzati allo stato grezzo, senza bisogno di ulteriori trattamenti. La base di ogni birra però è il cereale maltato: il MALTO. In cosa consiste la maltazione? Trattasi di un lungo procedimento durante il quale i chicchi vengono fatti germogliare, sono poi essiccati ed infine tostati. (per un approfondimento ulteriore potete consultare il link http://www.microbirrifici.org).
 
Il malto più usato è, come detto, quello di orzo che costituisce la base di tutte le birre. Poi, a seconda delle ricette e del tipo di birra che si desidera produrre, sono aggiunti tipi di malto differenti o porzioni di cereali non maltati. Quando siete in un locale, ecco quindi una domanda da evitare: "ce ne avete una senza orzo?"

Pianta di luppolo
Pianta di luppolo degli Amici
Dopo essere stato macinato, il malto è cotto in acqua a diverse temperature a seconda della ricetta e con tecniche che possono anche variare (vedi l'infusione) ma che hanno come risultato finale comune quello di estrarre dai grani gli zuccheri. Otteniamo quindi il MOSTO che, dopo essere stato filtrato dei grani, viene portato ad ebollizione. E' in questa fase che entra in gioco il LUPPOLO. Cosa essere luppolo?? Il luppolo è una pianta della stessa famiglia della Cannabis (non fumatelo, non possiede il famoso THC) la quale verso la fine dell'estate produce degli strani fiori a forma di ghianda. 
Questi, una volta essiccati, sono lasciati a bollire nel mosto, conferendo alla birra l'amaro e una buona quantità di aromi. Hanno anche il pregio di possedere proprietà anti-settiche.

Durante la fase di bollitura il birraio può decidere di aggiungere alla sua creazione ingredienti particolari. Miele, spezie, aromi e qualsiasi altra cosa bizzarra possa saltargli in mente (di questi tempi se ne sentono di tutti i colori). 
Il procedimento si conclude con l'aggiunta dei LIEVITI. Attenzione! Questi non hanno nulla a che fare con il comune lievito del pane, anche se chiamato ingannevolmente "lievito di birra". Sono ceppi selezionati che variano a seconda del tipo di birra che si desidera produrre. Il mosto così ottenuto sarà lasciato fermentare in attesa che si trasformi in nettare prezioso.
 
Volendo ricapitolare: gli ingredienti fondamentali di una birra sono quindi acqua, malto d'orzo, luppolo e lieviti. E' questa una descrizione alquanto sommaria, che lascia spazio ad ulteriori approfondimenti e precisazioni ma che basta a rendere l'idea del prodotto e ad evitare imbarazzanti gaffe. Un'ultima cosa: nel caso in cui foste assaliti da una voglia matta di birra non fermentata, recatevi in un ristorante e ordinate: "brodo di gallina, grazie!"

Una birretta un agrumello e una partita a COD!!!

Quante volte consideriamo una serata "infruttuosa" solo perchè alla fine non abbiamo fatto nulla di che?!Bhe una serata passata con un amico a cazzarare, (pure se dura solo un paio di ore e poi tutti a letto per esigenze lavorative) è una serata spesa alla grande...
Ieri sera dopo una cena a base di pomodori ripieni di riso (presi in rosticceria a pranzo), mi passa a prendere  il dildo per un "birretta" al BlackSmith (un pub nel nostro desolato quartiere), già so' che sarà una cosa breve visto che domattina la sveglia suona alle 5...Arriviamo al pub posto carino dove si ha la possibilità di mangiare oltre alle pizze anche degli ottimi arrosticini, noi pero' prendiamo una triple Karmeliet e una "Pilsner" oltre ad una porzione di pistacchi, la serata passa piacevole, si parla ma soprattutto si fantastica su come gestire un breewpub.
Dopo un'oretta scarsa decidiamo che è ora di andare, paghiamo salutiamo e ci dirigiamo verso casa mia per un bicchierino di buon agrumello (fatto dal dildo) e per una partitella a CoD, passiamo insieme quest'ultima mezz'ora poi con riluttanza mando a cagare il dildo senno domani col cavolo che mi alzo, a letto stanco penso che avrei potuto evitare di uscire per un venerdì...
Ma il VENERDI' E' DEGLI AMICI!!!
Per cui stì cavoli mi riposo quando torno da lavoro...

...se vi è sembrata una serata "infruttuosa"... NON E' COSI'!!!
D'altronde se a qualcuno bastava la salute e un paio di scarpe nuove per girare tutto il mondo, a me non può bastare il mio caro "secco dildo" per passare una buona serata???

martedì 17 maggio 2011

Storia di come gli Amici iniziarono a produrre la birra

Tutto iniziò in un lontano pomeriggio di gennaio, uno di quei pomeriggi di quotidiano cazzeggio che qualcuno non ha esitato a definire "infruttuoso". Ne ho trascorsi così tanti che oramai la mia intera vita andrebbe classificata nella categoria "infruttuosa". Sapete, io invece penso che quando si sta con gli amici, gli amici veri intendo, nessun attimo è sprecato. Niente di quello che si fa è "infruttuoso". Anche le cose più stupide ed insignificanti assumono valore. Persino andare a fare il pieno di gpl il sabato mattina assieme al Secco diventa importante. La nostra vicenda ne è la dimostrazione.

Dicevamo... in quel pomeriggio di cazzeggio infruttuoso, Dildo e il Secco smanettavano senza sosta su e-bay. Totto, il fratello del primo, aveva da poco ricevuto in regalo un kit per fare la birra, ma non aveva ottenuto risultati esaltanti. Purtroppo per lui, infatti, a eccezione di rari casi, se non aggiungi il lievito non ottieni birra. Tutt'al più brodo. Magari aceto. La goffaggine di quel maldestro tentativo spinse i due a pensare: "possiamo farlo anche noi!" Eccoli quindi su e-bay a caccia del famigerato kit. Lo trovarono ad un prezzo onesto, circa 80 euro comprese spese di spedizione. Ogni favola che si rispetti vuole la sua suspance e destino volle che il kit si perdesse per strada, sbagliasse indirizzo, tornasse indietro per dirigersi infine nuovamente a Roma verso la meta. Nel mentre, anche Alessietto, venuto a sapere dell'acquisto, mostrò entusiasmo per l'iniziativa, così come Franky boy, quarto ed ultimo amico.

Nacque così Birra degli Amici, la birra di quattro grandi amici. Da un pomeriggio di cazzeggio venne fuori una passione inaspettata, un'esperienza entusiasmante. Ci siamo innamorati della birra, del processo di lavorazione e produzione, dei sapori, degli odori. Abbiamo imparato ad usare l'olfatto tanto quanto il gusto. Abbiamo conosciuto ed assaporato birre artigianali provenienti da tutto il mondo, di ogni stile e colore. Abbiamo esplorato i meandri di centinaia di birrerie romane. Insomma, siamo diventati dei veri maniaci!! La cosa più bella, è che fare la birra è diventato il nostro modo di metterci alla prova ma anche di ritrovarci, rilassarci e, soprattutto, divertirci. 
Come è venuta la nostra prima birra? Chi è Franky boy?? Ma queste sono altre storie...

sabato 14 maggio 2011

Summerbeer Festival: voto 4 e mezzo


Si sta svolgendo in questi giorni a Roma il Summer Beer festival, un evento rivolto agli appassionati della birra artigianale localizzato in zona Eur nei pressi di Piazzale dell'Agricoltura o giù di lì. Come potevano gli Amici mancare un simile appuntamento?? Ecco perchè ieri sera, verso le 11, ci imbarchiamo in un viaggio dall'altra parte di Roma. I presupposti per una buona serata c'erano tutti: tempo magnifico, musica dal vivo, birre artigianali da tutto il mondo e...la compagnia degli amici!
Arriviamo. Ingresso libero, ma solita fila alla cassa dove, per 15 euro, ricevi 4 gettoni consumazione, un bicchiere (come se ad una manifestazione birraia si potesse scegliere se prenderlo o no) ed una piccola guida ai birrifici presenti. Prezzo nella norma, in linea con gli standard generali. Fila accettabile, come a qualsiasi evento di grido che si rispetti. I gettoni a richiesta vengono 2,50 l'uno.
Il bicchiere è a scelta: una classica pinta o un bicchiere da 0,25. Intenzionati ad "assaggiare" optiamo ovviamente per il secondo. Peccato che sia una specie di bicchiere da liquore, tozzo e basso, bocca stretta,  senza arte nè parte.
Ci dirigiamo all'interno dove suona un gruppo rock italiano emergente. Atmosfera gradevole e vivace. Molto affollato. Raggiungiamo il bancone, unico e lungo, dove vengono spillate le birre. Di fronte, una folla urlante. Risultato: 25 minuti di ressa per ottenera la nostra prima 0,25. Stravolti, dobbiamo quindi sgomitare a ritroso camminando su una distesa di paludi birraie e vetri rotti, piroettando per non rovesciare il nettare prezioso che inevitabilmente finisce dappertutto. Nella foga non hai neanche il tempo di scambiare una parola con lo staff per chiedere informazioni, spiegazioni, consigli...Peccato!  Possiamo finalmente bere: la birra è passabile, la spillatura no. La mia non ha neanche la schiuma. Imperdonabile per qualcuno che vorrebbe promuovere la cultura della birra artigianale!
Secondo round. Altra mezz'ora di fila, ma la calca si fa più pesante. Ci si cammina letteralmente addosso. Nuova birra nuova delusione. Spillatura pessima, gusto mediocre. Stanchi e sfiduciati ci dirigiamo al banco panini. "Almeno ci riempiamo lo stomaco", pensiamo. Ingenui!
I panini  proposti contengono condimenti vari con soluzioni, debbo dire, anche originali. Non si può, però, rinunciare al classico panino "zozzo" con la "sarciccia"! "Strano", penso, "non vedo la griglia". La salsiccia, infatti, è finita. Dobbiamo ripiegare su un panino insalata, mozzarella, prosciutto cotto e salsa tonnata che, credetemi, era quello più invitante. Ci servono una mezza pizza bianca imbottita, dura, crostosa, asciutta, scarna, che ti viene rabbia solo a guardarla. 2 gettoni!  2 gettoni = 5 euro!
Rabbiosi, ma ancor più intristiti, ci sediamo ad un tavolino in disparte dove consumiamo mestamente il nostro pasto. Ritorniamo alla macchina ripromettendoci di non tornare mai più ad una di queste manifestazioni.
Rispondete solo a questa domanda: un festival di degustazione di vini, sarebbe stato organizzato in maniera simile? La verità è che sempre più spesso, dietro la promozione della birra artigianale, si nasconde la volontà di sfruttare un business in continua ascesa. Come si può degustare una birra in quel caos, con un bicchiere simile, con una spillatura simile?
Costo veramente esagerato per un servizio talmente pessimo. Voto: 4 e mezzo!

ECCO, CI VOLEVA TANTO?!?!

Dopo mille discussioni siamo finalmente riusciti ad avere un nostro spazio fisso su internet! Aspettando siti ufficiali (chissà se arriveranno mai), inauguriamo il nostro blog Birra degli Amici, nuovo riferimento per i nostri (innumerevoli) fan-s. E' proprio vero che la notorietà ti dà alla testa: già sento una leggera emicrania che mi tormenta.. Che ci volete fare, è il prezzo del successo!

Iniziamo rispondendo alla domando che ognuno di voi si starà ponendo: chi sono questi famigerati Amici?? Calma, calma, ragazzi! Questa domanda da sola necessita già di 10 risposte! Partiamo con una breve descrizione dei componenti il gruppo (in ordine alfabetico per non fare torto a nessuno):

  •  Alessietto il nostro factotum: impegnato sempre in mille e plurime attività, i suoi ambiti di applicazione principali spaziano dal reperimento di bombole del gas e di fornelloni da campeggio, all'acquisto di materie prime presso aziende agricole, al reperimento di contatti per lo smercio del prodotto finito
  • Dildo: non chiedete il perché del nome, non si saprà mai. Sappiate solo che dietro la sua trivialità non si cela alcun aneddoto osceno. Le sue mansioni? Diciamo che il suo merito principale è quello di metterci il garage! Per il resto è un po' come il Presidente della Repubblica: ha funzioni di rappresentanza...! 
  • Massy Bimby, detto Bimby, ma anche Abus-Bimbarello, Pimplus, Massy Boy, Maximilian Boy e molti altri: i suoi interventi, quando è reperibile e quando non è in giro con il suo inseparabile cagnaccio Charlie, sono indispensabili nell'ambito dell'elettronica, informatica e degli impianti elettrici. Non dimentichiamoci che possiede anche il saldatore!
  • Il Secco: che dire del Secco? E' un macello! Diciamo solo che senza di lui non esisterebbe niente di tutto questo! Nel frattempo smercia bottiglie ai colleghi ($_$), acquista materiale, propone innovazioni, degusta, critica, promuove, tocca, sfascia (anche le balle). Soprattutto è il nostro cassiere!

Bene, questi siamo noi! Al di là delle singole specializzazioni, ognuno di noi fa tutto, propone, contribuisce nel suo piccolo a migliorare la produzione e le attrezzature. Nonostante le continue e immancabili discussioni siamo un gruppo inseparabile: basterebbe la mancanza di uno solo di noi per far perdere quel gusto insuperabile e inconfondibile alla 
BIRRA DEGLI AMICI!


Gli Amici

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