venerdì 16 marzo 2012

Consigli per chiarificare la propria birra



Fra i tanti problemi con cui gli homebrewers combattono ogni giorno, vi è quello della torbidezza della propria birra. E' vero che non bisogna giudicare un libro dalla copertina, ma, parlando per luoghi comuni, "anche l'occhio vuole la sua parte!". Oggi vi proponiamo alcuni consigli per chiarificare la vostra birra fatta in casa. Magari non otterrete i risultati della foto, ma potreste ridurre notevolmente il problema.



1) MACINAZIONE. Una delle cause principali della torbidezza è la macinazione. Una macinazione troppo fine aumenta la dispersione di farina nel mosto. Questo significa birra più torbida. I chicchi di malto non devono essere triturati ma semplicemente aperti. Evitate una macinazione troppo fine e preferite una più grossolana, regolando, se ne avete la possibilità, i rulli del mulino.

2) BAGNAZIONE. E' molto utile bagnare i grani prima della macinazione. L'acqua ammorbidisce la scorza del chicco diminuendo la frantumazione e la dispersione di farina. Potete mettere i grani in uno scolapasta e immergerli velocemente per qualche secondo in una pentola piena d'acqua.




3) PROTEIN REST. Cereali non maltati o poco maltati (vedi alcuni tipi di pils) contengono un alto quantitativo di proteine che possono portare un notevole intorbidimento della birra. In ricette che prevedano l'uso di questi grani e bene effettuare la sosta del protein rest. Nella fase iniziale del mash, portate il mosto a circa 50° per una decina di minuti.

3) RECUPERO MOSTO. Semplice accorgimento che dovrebbe essere familiare ad ogni homebrewer. Quando si effettua il travaso del mosto dal mash tun alla pentola da bollitura, ricordarsi di raccogliere i primi litri di mosto con una ciotola e di rimetterli nel mash tun. Ripetete l'operazione fino a che il mosto non uscirà limpido. Solo allora lasciate defluire il mosto verso il boiler.



4) TRAVASO. Prima di imbottigliare si può effettuare un travaso dal fermentatore ad un altro contenitore. Questa operazione permette una prima grossolana scrematura dei lieviti, la parte più grossa depositata sul fondo, ed evita che vengano imbottigliati anch'essi insieme alla birra.

5) CRASH COOLING. Qualche giorno prima dell'imbottigliamento (36-48 h) portate la temperatura del mosto a circa 5-7°. Se disponete di un frigorifero o di un pozzetto avete svoltato. Il freddo agevola la precipitazione delle particelle in sospensione. Dodici ore prima di imbottigliare, tirate il fermentatore fuori dal frigo.

6) COLLA DI PESCE. Per finire, segnaliamo l'uso della gelatina o colla di pesce. Si sciolgono pochi grammi di gelatina per litro di birra in un po' di acqua calda e si aggiunge il tutto prima di imbottigliare. Sinceramente, non abbiamo mai sperimentato e credo se ne possa fare a meno. In ogni caso riportiamo l'informazione ad onore della cronaca..

3 commenti:

  1. Io una volta ho usato la colla di pesce per chiarificare. A dire il vero non ricordo la quantità. Prima di imbottigliare ho fatto un travaso, ho aggiunto la colla di pesce mescolando delicatamente e ho lasciato 3-4gg. Poi nuov travaso per imbottigliare. Il risultato è stato ottimo. Se non sbaglio era proprio la Belgian Ale portata a Brassare Romano

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    1. Noi non l'abbiamo mai sperimentata perchè siamo riusciti a raggiungere un risultato soddisfacente con il crash cooling e, io penso, soprattutto bagnando i grani prima della macinazione. Dal punto di vista aromatico hai notato qualche effetto collaterale?

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  2. No nessun effetto. Purtroppo io usai un malto già macinato da braumaster che era farina allo stato puro. Cmq il crash cooling è una pratica che effettuo anche io da quando mi son fatto un piccolo box coibentato per la fermentazione. Non è come un frigo ma attualmente è quello che posso permettermi in termini di spazio :-)

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