sabato 27 agosto 2011

Coltivazione del luppolo: la raccolta

Coni di luppolo attaccati alla pianta
Per consolarci della fine delle vacanze e della ripresa delle abituali attività, arriva una piccola, piccolissima soddisfazione: il nostro primo raccolto di luppolo! In effetti non raggiunge neanche i 100g e buona parte dei coni non sono neanche di grande qualità. Può darsi che il gioco, come si suol dire, non valesse la candela, ma volete mettere la soddisfazione di curarlo, vederlo crescere, raccoglierlo e poi utilizzarlo nella propria birra?

In realtà è stato un raccolto forzoso, dato che la mamma di Dildo, durante un’operazione straordinaria di giardinaggio, ha “accidentalemente” reciso alla base alcuni steli. Facciamo dunque finta che fosse arrivato il momento giusto per la raccolta e poniamoci la prima domanda: quando arriva questo “momento giusto”?

Coni di luppolo con ghiandole luppoline
Le ghiandole luppoline
Data la nostra ignoranza, abbiamo smanettato un po’ su internet raccogliendo alcune utili informazioni. Il raccolto si effettua in un periodo compreso fra la metà di agosto e la fine di Settembre, più precisamente nel momento in cui iniziano a vedersi le ghiandole luppoline (vedi foto a fianco), delle escrescenze gialle alla base dei coni, e gli stessi risultano al tatto leggermente resinosi.

Si procede quindi al taglio della pianta a circa dieci centimetri dal suolo e alla raccolta dei luppoli. Prima della conservazione, occorre procedere all’essiccazione che comporterà una riduzione di peso pari a circa l’80% del totale.

Sul procedimento da seguire abbiamo riscontrato scuole di pensiero contrastanti. Alcuni preferiscono un’essiccatura rapida in forno. Attenzione, però: la temperatura dev’essere compresa fra i 30 e i 60 gradi! Per chi non disponesse di forni a bassa temperatura potrebbe essere sufficiente lasciare lo sportello del forno aperto. Altri, e a nostro parere più affidabili fonti, procedono ad un’essiccazione naturale, disponendo i coni in ampi recipienti e conservandoli in un luogo caldo per qualche giorno. Evitare di sovrapporli, di esporli alla luce diretta del sole e alle correnti d’aria.

Luppoli dopo l'essiccazioneQuale luogo migliore, nel nostro caso, della camera di Dildo, dove la temperatura media giornaliera si aggira attorno ai 31° centigradi? Avere un forno come camera da letto ogni tanto può far comodo!
Nel giro di tre giorni, infatti, i luppoli erano perfettamente (speriamo) essiccati. Li abbiamo infilati in una busta cuki gelo e poi nel freezer.

Seconda domanda: come sapremo quando l’essiccatura sarà completata? Basterà piegare un cono a metà: solo nel caso in cui si spezzasse senza piegarsi significherebbe che l’acqua al suo interno è evaporata.

3 commenti:

  1. Mi spiace per i luppoli però, ostie sacrificali del sentore amarognolo per deliziar palati dediti alla spumosa bionda...

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  2. Ma i luppoli sono contenti di finire nella nostra birra!
    Un Amico

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  3. Hai mai chiesto a un luppolo come si sentiva? Quali fossero le sue aspirazioni? Quali i suoi sogni?

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Scrivi un commento: siamo aperti a nuovi punti di vista birrai!!

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